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ADDOMINOPLASTICA

INTERVENTO: 
L’addominoplastica è un intervento di rimozione del tessuto adiposo in eccesso  del grembiule  cutaneo della parte  bassa dell’addome e  di riparazione di eventuali difetti associati della parete addominale (ernie, laparoceli, diastasi dei muscoli retti).
La dieta e l’esercizio fisico da soli non possono produrre tale risultato. L’addominoplastica non è un intervento diretto alla riduzione del peso: è stato invece ideato per migliorare le condizioni e l’efficienza della parete addominale.
Le smagliature, quando possibile, potranno essere rimosse con l’eccesso di cute che viene asportata; quelle sulla cute rimanente dell’addome non possono essere eliminate.
L’addominoplastica si esegue in ricovero e generalmente richiede alcuni giorni di ospedalizzazione. Per addomi particolarmente “voluminosi” può rendersi necessario effettuare trasfusioni ematiche (anche se in casi rari).
Generalmente per tale operazione sono necessarie due incisioni: una nella porzione più bassa dell’addome, proprio al di sopra della linea dei peli del pube, che si prolunga lateralmente nelle pieghe inguinali, fino alle anche; l’altra è circolare lungo il contorno all’ombelico.
La cute ed il tessuto adiposo sottocutaneo sono sollevati dai piani sottostanti e viene riparata la parete addominale (quando necessario)  mediante l’accostamento dei muscoli retti o la chiusura di ernie  o laparoceli post-chirurgici. Quindi i tessuti superficiali vengono stirati verso il basso e l’eccesso viene asportato. Nella quasi totalità dei casi viene effettuata anche liposuzione dei fianchi e del lembo cutaneo al fine di permetterne un migliore scorrimento e modellamento. Questo miglioramento dello scorrimento del lembo, diminuisce le tensioni e di conseguenza i rischi di ischemia delle parti più distali del lembo.Due piccoli tubi di drenaggio morbidi vengono inseriti nella ferita al fine di raccogliere il sangue ed il siero che  potrebbero accumularsi. Tali drenaggi verranno rimossi nelle giornate successive all’intervento secondo il giudizio del chirurgo . Le incisioni chirurgiche sono chiuse con fili di sutura. Viene infine applicata una medicazione compressiva integrata da una guaina elastica che, anche dopo la completa guarigione delle ferite,  dovrà essere indossata permanentemente per almeno 2 mesi.
Dopo l’intervento è sempre presente una alterazione o perdita di sensibilità cutanea nella parte inferiore dell’addome che è generalmente temporanea e che tenderà a scomparire dopo alcuni mesi.

Cosa aspettarsi dopo l’intervento:

:: Il dolore raramente è intenso, più comunemente è rappresentato da senso di fastidio e costrizione nella parte più bassa dell’addome,ciò viene diminuito dall’applicazione da parte dell’anestesista di un catetere peridurale collegato a una pompa antalgica . Saranno somministrati antibiotici.

:: La tosse, lo starnutire e tutte le attività che prevedono esercizio dei muscoli addominali, potranno provocare, inizialmente,  senso di fastidio e  dolore.

:: Sarà presente un modesto grado di edema (gonfiore) che, abitualmente, inizia a diminuire il terzo-quarto giorno dopo l’intervento; in misura minima può persistere per settimane o anche mesi.

:: Una medicazione compressiva è praticata al momento dell’intervento e viene rimossa 3-4 giorni dopo l’operazione per essere sostituita da una guaina, che dovrà essere indossata notte e giorno per 2 mesi e rimossa soltanto per i normali lavaggi personali.

:: Le attività lavorative e sociali dovranno essere tassativamente evitate per una o due settimane dopo l’intervento. Se l’attività lavorativa comporta lavori faticosi, dovra prevedersi un periodo di convalescenza di un mese.

:: Le cicatrici che rimangono dopo questo intervento si rendono meno evidenti con il tempo, ma sono permanenti. Nelle settimane successive diventano arrossate e pruriginose e così restano per tutto il tempo di maturazione che, normalmente, dura 6 mesi – 1 anno.

:: Occasionalmente può essere necessaria una revisione delle cicatrici in alcuni tratti per migliorarne la qualità. Tali piccoli interventi potranno essere eseguiti in anestesia locale. Dopo l’intervento può essere presente una modesta sporgenza di tessuti immediatamente al di sopra delle linee di incisione; generalmente ciò è temporaneo e tende a scomparire, nell’arco di tempo di qualche mese, man mano che le cicatrici si ammorbidiscono e i tessuti si distendono. E’ utile ricordare che è impossibile giudicare il risultato finale dell’operazione finchè non sia scomparso tutto l’edema e l’area dell’intervento non si sia assestata completamente. Ciò comporta il trascorrere di un lasso di tempo di alcuni mesi. Ovviamente l’aspetto “macroscopico” dei volumi asportati è di immediata osservazione.

Possibili complicanze:

Le complicanze rispondono, in genere,  con prontezza ad un trattamento appropriato senza compromettere il risultato finale dell’operazione.
Ematoma. Se si accumula una abbondante  quantità sangue nell’area operata può essere necessario riaprire un tratto della ferita al fine di rimuovere l’ematoma  ( rara).
Infezioni. Sono  rare e generalmente rispondono prontamente al trattamento antibiotico.
Necrosi (perdita di tessuti). E’ estremamente rara ed , in genere, limitata a piccole aree lungo le suture; qualora dovesse accadere, può essere eseguito, in un tempo successivo, un intervento ricostruttivo con risultati soddisfacenti.
Sieromi. Nonostante il posizionamento di drenaggi aspiranti è possibile, seppur raramente, che si raccolga molto siero al di sotto del piano di “scollamento” dei tessuti operati. Spesso tale complicanza si autorisolve con medicazioni particolari. Occasionalmente può rendersi necessaria l’asportazione chirurgica del sieroma stesso a debita distanza di tempo dall’intervento primario.
Asimmetria delle cicatrici. E’ anch’esso evento abbastanza raro ed è  determinato dall’ “assestamento” delle stesse. Può essere indicata una loro successiva correzione chirurgica.
Embolia grassosa, tromboembolia, trombosi. Sono eventi francamente eccezionali ma descritti in letteratura per interventi chirurgici in cui si  pratica una importante mobilizzazione di tessuto adiposo e/o la liposuzione. Un tale evento necessiterà di cure intensive.

La guida dell’automobile potrà essere consentita dopo 3 settimane e così l’attività sessuale (entro limiti ragionevoli). Non potranno essere riprese le attività sportive prima di 3 settimane e, comunque, non senza l’autorizzazione del medico.